jueves, 21 de diciembre de 2017

Lista dei Paesi classificati come nemici dagli Stati Uniti


James Petras  Paesi considerati nemici di alta priorità
 
1) La Russia, per via della sua potenza militare, è un contrappeso nucleare al dominio globale degli USA. Possiede una grande e ben equipaggiata forza militare con una presenza in Europa, Asia e Medio Oriente. Le sue risorse globali di gas e petrolio la proteggono dal ricatto economico degli USA e le sue crescenti alleanze geopolitiche limitano l'espansione degli USA.

2) la Cina, per via del suo potere economico globale e della crescente estensione della sua rete commerciale, tecnologica e di investimento. La crescente potenza militare difensiva della Cina, in particolare con riguardo alla tutela dei suoi interessi nel Mar Cinese Meridionale serve a contrastare la dominazione USA in Asia.

3) La Corea del Nord, per via della sua potenza balistica e missilistica, la sua fiera ed indipendente politica estera e la sua strategica collocazione geopolitica, viene vista come una minaccia alle basi militari USA in Asia e per gli alleati ed allineati di Washington nella Regione.

4) Il Venezuela, per via delle sue risorse di petrolio e le sue politiche sociali, sfida il modello neoliberista a baricentro statunitense in America Latina.

5) L'Iran, per via delle sue risorse petrolifere, la sua indipendenza politica e le sue alleanze geopolitiche in Medio Oriente, sfida il dominio di USA, Israele ed Arabia Saudita nella regione e rappresenta un'alternativa indipendente.

6) La Siria, per via della sua posizione strategica nel Medio Oriente, il suo partito dominante laico e nazionalista e le sue alleanze con Iran, Palestina, Iraq e Russia, è un contrappeso ai piani di USA e Israele di balcanizzare il Medio Oriente in una serie di guerre etno-tribali.

Paesi nemici degli USA di media priorità

1) Cuba, per la sua politica estera indipendente ed il suo sistema socioeconomico alternativo si pone contro il regimi neoliberisti filoamericani nei Caraibi, nel Centro e Sud America.

2) Il Libano, a causa della sua posizione strategica nel Mediterraneo e della coalizione al governo del paese che condivide accordi con Hezbollah, il partito politico che ha crescente influenza sulla società civile del Libano in parte per la provata capacità delle sue milizie di difendere la sovranità nazionale del Libano espellendo l'invasore militare israeliano ed aiutando a combattere i mercenari dell'ISIS e di Al Qaeda nella vicina Siria.

3) Lo Yemen, a causa del suo movimento nazionalista indipendente a guida Houthi che si oppone al governo fantoccio imposto dai Sauditi e anche per le sue relazioni con l'Iran.

Avversari di priorità bassa

1) La Bolivia, per la sua politica estera indipendente, a sostegno del governo chavista in Venezuela e perchè a difesa di un'economia mista che minaccia le classi ricche e difende le rivendicazioni territoriali dei popoli indigeni.

2) Il Nicaragua, per l'indipendenza della sua politica estera ed il suo atteggiamento critico contro le aggressioni USA verso Cuba e Venezuela.

L'ostilità USA verso i nemici di alta priorità viene manifestata attraverso sanzioni economiche, accerchiamento militare, provocazioni e intense guerre di propaganda contro la Corea del Nord, la Russia, il Venezuela, l'Iran e la Siria.

A causa dei potenti legami della Cina con il mercato globale, gli USA hanno applicato a questo paese solo deboli sanzioni. D'altro canto gli USA si avvalgono di un accerchiamento militare, di provocazioni separatiste e a un'intensa propaganda ostile nel momento in cui si tratta con la Cina.

Priorità degli avversari. Bassa vulnerabilità e aspettative irreali

Con l'eccezione del Venezuela i bersagli ad alta priorità degli USA hanno una vulnerabilità strategica limitata. Il Venezuela è il più vulnerabile per via della sua alta dipendenza dalla rendita petrolifera con le sue maggiori raffinerie allocate negli USA e il suo alto livello di indebitamento, sull'orlo del default. In aggiunta, vi sono gruppi di opposizione interna che agiscono come pedine USA e il crescente isolamento di Caracas in America Latina è dovuto all'ostilità orchestrata da importanti pedine degli USA come Argentina, Brasile, Colombia e Messico.

L'Iran è molto meno vulnerabile: è una forte potenza militare strategica regionale collegata a paesi vicini e movimenti nazional-religiosi simili. A dispetto della sua dipendenza dalle esportazioni di petrolio, l'Iran ha sviluppato mercati alternativi come la Cina, liberi dal ricatto degli USA, ed è relativamente al sicuro dagli attacchi di creditori affiliati agli USA o alla UE.

La Corea del Nord, a dispetto delle sanzioni economiche paralizzanti imposte al suo regime e alla popolazione civile, ha la bomba, che è un deterrente agli attacchi militari USA, e ha mostrato di non avere alcuna riluttanza a difendersi.  A differenza del Venezuela, nè l'Iran nè la Corea del Nord devono affrontare attacchi interni da un'opposizione interna al soldo o armata dagli USA:

La Russia ha una piena capacità militare - armi nucleari, ICBM e un grande e ben addestrato esercito - tale da fungere da deterrente ad ogni minaccia militare USA. Mosca è politicamente vulnerabile alla propaganda sovvenzionata dagli USA, ai partiti politici di opposizione e alle ONG al soldo dell'Occidente. Gli oligarchi miliardari russi legati a Londra e Wall Street esercitano una certa pressione contro le iniziative economiche indipendenti.

In misura limitata, le sanzioni USA hanno sfruttato la precedente dipendenza della Russia dai mercati dell'Occidente, ma sin dall'imposizione delle sanzioni draconiane da parte del regime di Obama, Mosca ha in effetti risposto all'offensiva di Washington diversificando i suoi mercati in Asia e rinforzando l'autosufficienza interna in agricoltura, nell'industria e nell'alta tecnologia.

La Cina ha un economia di livello globale e sta per diventare la guida economica del mondo. Le deboli minacce di "sanzionare" la Cina hanno di fatto maggiormente rivelato la debolezza di Washington piuttosto che suscitare il timore di Pechino. La Cina ha risposto alle minacce e alle provocazioni militari USA  espandendo il suo potere economico sul mercato, aumentando la sua capacità militare strategica e diminuendo la dipendenza dal dollaro.

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